lunedì 31 dicembre 2012

Buona fine e miglior principio


Cari lettori e lettrici,
vi faccio i miei migliori auguri di buon anno!!
Come passerete l'ultima sera del 2012?
Io sarò in piazza a godermi la musica dei Subsonica a Firenze!
Vi lascio con questa canzone dei Subsonica, Sul sole, che a me piace tanto e ci "leggiamo" nel 2013, un anno ricchissimo di novità libresce che non vedo l'ora di avere fra le grinfie :D per fortuna da fine del mondo sono solo le storie ...


sabato 29 dicembre 2012

Anteprime: l'anno del serpente di Giunti Y

Nasce la sezione Anteprime del blog, dove potrete trovare tutte le prossime uscite in libreria ed ogni altra news relativa alle anticipazioni libresce :D perchè, per fortuna, non si finisce mai di aspettare nuove bellissime storie!

 
Secondo l'astrologia cinese il Serpente è un animale saggio, intelligente e generoso. Tutte caratteristiche che si ritrovano anche nella Bibbia dov'è anche tentatore. 

Il 2013 è l'anno del Serpente e ne conosco uno che promette di farne vedere delle belle. Sì, è il serpentello della Collana Y che è pronto a regalarci un anno di novità e grandi emozioni libresce :D








Vi voglio ricordare che cosa ci aspetta a gennaio in libreria:


- il 16 gennaio “Il bacio della morte” di Marta Palazzesi


Lo aspetto da quando ho letto la trama QUI
E l'autrice Marta Palazzesi ha da poco condiviso il booktrailer del libro, non perdetevelo lo trovate su facebook QUI



- il 23 gennaio i quattro Y classici:

  “Romeo e Giulietta” di Shakespeare
  “Il rosso e il nero” di Stendhal
  “L’amante di Lady Chatterley” di Lawrence
  “La lettera scarlatta” di Hawthorne


Non vedo l'ora di vedere le cover di questi classici le prime uscite erano davvero stupende, le ricordate?




Quale vi piace di più?
Personalmente quelle che mi stuzzicano di più la lettura sono: "la coscienza di Zeno",  "il fu Mattia Pascal" e "il Piacere". Li ho letti, molti anni fà, ma i classici sembrano diversi se li leggi a diciassette anni, durante i venti o ai trenta. Credo che farò un ripasso!! :D
Bellissima anche la cover dei Malavoglia.

  - il 13 febbraio usci "Il Figlio", l'ultimo capitolo del ciclo di THE GIVER della grande Lois Lowry  
E il 2013, nell'anno del serpente, la Giunti Y ci fà uno dei ragali più attesi l'uscita della Lux Series di J.L. Armentrout, quanti aspettano di poterla leggere? Alzate la mano!!! *le mie sono tutte e due distese* :D

Ultima, ma solo in ordine di post, la pubblicazione dell’attesissimo "Goddess il destino della dea" di Josephine Angelini.
Ma le sorprese non finaranno qui, ne sono certa!!
Meglio prepararsi. 

Quale di queste prossime uscite aspettate con ansia?
  

mercoledì 26 dicembre 2012

Aspettando Pandemonium, Recensione di "Il veleno sulle labbra", L. Oliver




RECENSIONE

Dopo aver letto Delirium mi sono beccata il morbo Delirium amoris nervosum. I sintomi sono: rabbia incontrollata, vorace ricerca su Google di un seguito, sconforto, e quando mi ero rassegnata ad aspettare la primavera per leggere Pandemonium, che in Italia avrà il titolo di Chaos, ho trovato un'altra dose. Sì, lo sò, il termine non è appropriato ma mi sento un pò dipendente da questa storia e Hana, pubblicato in Italia da Piemme nella collana Shots con il titolo di Il veleno sulle labbra, è stata una boccata d'ossigeno. L'autrice Oliver ha lasciato i suoi poveri lettori con un finale che spezza il fiato e tra questi ci sono anch'io, perciò non voglio giudizi ;) ne avevo bisogno, per calmarmi in attesa di Pandemonium. 
Non capisco perchè abbiano cambiato il titolo da Hana a "Il veleno sulle labbra", questo breve racconto, sessanta pagine, è il punto di vista dell'amica di Lena, Hana. E personalmente l'avrei lasciato così.
Ripercorre parte della storia di Delirium, l'ultima ad essere precisa, il momento in cui le due amiche si allotanano e si vedono con occhi diversi. Hana ci porta dentro le feste proibite, nella sua doppia vita di "perfetta ricca" promessa al figlio del sindaco e ribelle nottambula alla scoperta dell'amore. Hana mostra una seconda faccia dell'amore adolescenziale, la delusione e l'illusione. Hana è un'amica che ha tutto ma invidia Lena. Sono rimasta sorpresa perchè Lena è l'immagine della mediocrità ma anche Hana si accorgerà del suo cambiamento, di quanto l'amore rede Lena speciale. 
In "Il veleno sulle labbra" la Oliver esplora a fondo il sentimento dell'amicizia tra donne, quel misto di amore e possessione, condito da un pizzico d'invidia quando le amiche non sono in armonia con le loro vite.   
Non è però un semplice racconto di corredo della storia, rivela una parte importante della trilogia, avevo pensato ad un tradimento mentre finivo Delirium, ma l'autrice era stata così evasiva che ho creduto fosse solo un mio macchinare tranelli, invece un fondo di verità c'era e viene svelato alla fine di Il Veleno sulle labbra. 
Non voglio dirvi di più perchè, com'è stato bello per me scoprirlo dalle parole della Oliver, voglio che lo sia anche per voi, cari lettori. Posso dire solo che ancora una volta la Oliver è riuscita a farmi spalancare occhi e bocca alla fine di questa lettura. 
In Hana ho avuto sempre di più la sensazione di essere dentro un film, il modo di scrivere e l'intreccio narrativo costruito dall'autrice sono molto cinematografici, a mio avviso. E' stato come avere una camera dolly e cambiare inquadratura, prima seguivo Lena e ora Hana, l'amica bionda e ribelle, per scoprire che essere belle e ricche a volte non è abbastanza ... 
Il veleno sulle labbra è come infilare le dita nella panna di una torta, una dolce sensazione, ma la torta ancora non c'è :D 
Pazienza Pandemonium arriverà presto!

    

lunedì 24 dicembre 2012

CoccinellAuguri a tutti!!

Cari Lettori e Lettrici,
Buon Natale a tutti! Non vi abbuffate troppo, anche se io lo farò :), e spero che sotto il vostro albero ci siano tanti libri. Non vedo l'ora di scartare i regali! 
Vi faccio i miei migliori Auguri insieme a Nélla Coccinella Monella, si dice che porti fortuna! 
L'immagine è dell'illustratore Marco Bregolato.

giovedì 20 dicembre 2012

Recensione Delirium di Lauren Oliver. Non voglio essere curata!



RECENSIONE:

Ho finito di leggere Delirium di Lauren Oliver, edito in Italia da Piemme FREEWay, ieri sera e la prima cosa che ho fatto appena voltata l'ultima pagina, è stata cercare su Google il seguito: Pandemonium, per scoprire che ancora non è stato tradotto. Avevo letto alcune recensioni su questo libro, in particolare sul blog The Secret Door, ma presa dalla trama, dev'essermi sfuggito questo piccolo particolare *affonda la faccia nelle mani e sospira di delusione*. 
Non sono mai stata una lettrice del genere distopico, ma mi sono recentemente appassionata alla declinazione young adult, dopo la lettura di Matched e Crossed di Ally Condie. Ho paura che possa diventare un vizio difficile da perdere :D
Delirium mi ha lasciato perplessa durante le prime pagine e poi mi ha afferrato e gettata in mezzo ad una Portland abitata da spettri vestiti da essere umani, senza sentimenti. 
L'idea dell'amore considerato come la peggior malattia che l'uomo possa contrarre è geniale, ma richiede al lettore un grosso sforzo iniziale. E' difficile da credere e la sospensione d'incredulità che sta alla base di ogni buona storia tarda ad arrivare. 
Nelle prime pagine sono stata affascinata dalle citazioni di libri, Bibbia, studi filosofici, filastrocche per bambini che l'autrice ha riscritto in chiave Delirium. La Oliver crea fin da subito i presupposti per far capire al lettore in che mondo è finito e sceglie d'iniziare dal background culturale, spiegando che cos'è il Libro di Sssh, ovvero Manuale di sicurezza, salute e soddisfazione, ma anche un suono onomatopeico impossibile da non cogliere. 
L'amore è male, l'amore è malattia, l'amore è  Delirium amoris nervosum.
Delle tante citazioni con cui l'autrice comincia ogni capitolo, quella che mi ha più colpito è questa filastrocca per bambini, fa capire bene come sia radicata la paura di beccarsi l'amore:



"Mamma, mamma, riportami a casa
Son persa nel bosco e son spaventata
Un lupo mannaro mi ha già trovato
Mi ha mostrato i denti e mi ha sbudellato

Mamma, mamma, riportami a casa,
Son persa nei boschi, son terrorizzata
Mi ha fermato un vampiro, vecchio e schifoso

Mi ha mostrato i denti e il collo mi ha morso Mamma, mamma, mettimi a letto
Ho incontrato un Invalido e per suo diletto Mi ha fatto un sorriso e colpito al cuore

Io non ce la faccio, muoio di dolore".

Da Il ritorno a casa di una bambina in Filastrocche e racconti

popolari, raccolte da Cory Levinson 


 Estratto da Delirium, L. Oliver, Piemme Editore.

Così l'incredibile diventa credibile, ho accettato come lettrice il famoso patto della sospensione d'incredulità e mi sono innamorata del libro. Avete capito bene, mi sono beccata il Delirium :D

La seconda cosa che all'inizio mi ha fatto titubare e poi mi ha conquistata è stata la costruzione del personaggio protagonista, Lena. E' una ragazza anonima, non troppo bella, non troppo alta, non troppo niente. Lena è la mediocrità fatta personaggio, è assolutamente osservante delle regole e un pò noiosetta, l'unica scossa di energia arriva dall'amica del cuore Hana, bella, ricca e ribelle. E' difficile immedesimarsi nella mediocrità e trovarla interessante, ma faceva parte dei piani della Oliver, perchè quando Lena incontra Alex, tutto cambia. Essere amata la rende speciale ed amare la fa diventare unica. 
Così l'autrice ci fa innamorare di Lena che si trasforma completamente come il bruco in farfalla, e che dire di Alex? Impossibile non adorarlo, così ribelle e pronto a tutto per la sua Lena. 
Alex rompe il velo di conformità sociale che oscura la mente e gli occhi di Lena, le insegna a provare emozioni, a sentirsi importante. 
Lena si "ammala" e ama Alex, di nascosto. 
Lena scopre terribili verità sul suo passato e il mondo in cui ha vissuto si rivela per quello che è, una grande bugia. 
Con la consapevolezza arriva la voglia di salvarsi dalla cura, l'operazione che la renderà libera dal Delirium, e la fuga è l'unica salvezza. 
Non voglio dire di più per non rovinare questa bellissima lettura a chi ancora deve gustarsela. Dico solo che la Oliver riesce a descrivere il più bel primo bacio che ricordi di aver letto, e che alla fine non ho pianto come mi aspettavo, almeno da un certo momento del libro in poi, ero arrabbiata nera. 
Non si fà, non si lascia un lettore così!
Il finale mozza il fiato e non si può far a meno di pensare: ne voglio ancoraaaa!!!
Attendere Pandemoniunm sarà durissima. 
Consiglio questo libro, è una lettura travolgente. Ma a vostro rischio e pericolo, il Delirium è in agguato :D

 

mercoledì 19 dicembre 2012

Y Ambassador: Grazie Mille Giunti

Oggi non è Natale, non ancora, ma per me è come se lo fosse. E' arrivato il regalo più inaspettato e più bello, sono entrata a fare parte degli Y Ambassador e ringrazio infinitamente la Giunti per avermi scelto. 
Ancora se ci penso non ci credo, il mio è un blog nato da poco ma con la voglia di crescere e le anteprime Giunti, che potrete trovare sempre qui, sono sicuramente il miglior modo per farlo.
Ho partecipato alla selezione con l'entusiasmo e la speranza di potervi parlare delle anteprime Giunti. Non faccio mistero del fatto che adoro la Collana Y, lì ci sono libri che mi sono entrati nel cuore. Per questo non vedo l'ora di leggerne di nuovi e raccontarvi perchè mi hanno lasciato senza fiato :D
Il secondo, ma non meno importante, motivo che mi ha reso entusiasta è stato poter diffondere la notizia di un bellissimo esordio, quello di Marta Palazzesi. Sono felice che finalmente anche nel genere YA si scometta di più su scrittori italiani e ringrazio la Giunti per aver dato il buon esempio, come si dice in questi casi. Marta Palazzesi lo è sicuramente un bellissimo esempio di scrittrice esordiente determinata a realizzare il suo sogno. Forza Marta! Non vedo l'ora di leggerti! Il Bacio della Morte, primo libro della saga La Casa dei Demoni sarà in libreria dal 16 gennaio e non c'è fine del mondo che possa separmene :D
Insomma sarà un 2013 ricco di novità da non perdere. 
Stay Tuned ... nuovissime e bellissime storie in arrivo! :D

martedì 18 dicembre 2012

Delirium, la citazione della settimana


Torna l'appuntamento con la rubrica  

QUOTES YOUR LOVED BOOK 


La scorsa settimana mi sono dimenticata di postarla e chiedo perdono. In realtà credo mi sia passato di mente perchè non avevo ancora trovato la citazione giusta.

In questi giorni sto leggendo Delirium di Lauren Oliver edito in Italia da Piemme Freeway, sono stata incuriosita dalla recensione che ho letto sul blog The Secret Door e poi l'ebook mi è arrivato grazie alla vittoria in un mini-contest e ho iniziato subito a leggere. 

Le prime pagine mi hanno lasciato perplessa ma poi mi sono lasciata trasportare in questa bellissima storia. Ancora non l'ho finito, anche se manca poco, sto cercando di gustarlo perchè è davvero una bella storia e perchè più vado avanti e più ho la sensazione che per leggere la fine avrò bisogno di tanti fazzoletti a portata di mano. 

venerdì 14 dicembre 2012

Se un eReader e un libro s'incontrassero sul set di Toy Story

Negli ultimi scambi di commenti con una follower, lei capirà di sicuro di chi parlo :D, sono emerse le nostre preferenze di lettura per quanto riguarda il supporto. Io sono ormai passata alla squadra degli e-reader perchè mi basta un clic per avere un libro *alza gli occhi al cielo sognante e poi pensa che non giova alle sue finanze*, ma comprendo bene anche chi è rimasto affezionato alla carta stampata. 
Così mi è venuto in mente che loro non parlano mai. 
Loro chi?





SE UN EREADER E UN LIBRO S'INCONTRASSERO...



- Salta giù da quello scaffale - disse il Tablet - dai che dormono tutti. 
- Arrivo, ho una certa età e sono abbastanza stopicciato - rispose il libro - dove sei?
- Qua, sul divano, aspetta che faccio luce. 
Il tablet illuminò lo schermo e la copia di Twilight saltò giù dalla libreria. 
- Sei proprio antico - l'apostrofò il nativo digitale - e lento. 
- Vecchio, certo, sempre meglio che essere il bebè della lettura, ogni volta che si scarica la batteria, ti mettono a nanna e prendono me. 
- Solo perchè mi usa di più, sei geloso?
- Non dire scemenze!
- Io ho tante storie.
- Già, ma io sono la sua storia preferita, hai visto no? Mi rilegge.
- Perchè sei antico e ripeti sempre la stessa lagna.
- Sono stampato e bello. Sono vero, non un'immagine. 
- Stai scomparendo, ecco cosa.
Il libro girò la cover dall'altra parte, offeso. 
- Dai, scherzavo, lo sai che mi piace litigare - disse il tablet. 
- E a me piace essere dispettoso - rispose il libro. 
La copia di Twilight si avvicinò al tablet e saltò sul pulsante di accensione. 
- No - urlò l'eReader. 
Ma poi la luce svanì.
 - Fai la nanna bimbo digitale, se ci sono da secoli c'è un motivo - disse il libro e si sdraiò sul divano a godersi la notte. 





A volte mi piace tornare bambina e pensare ai miei libri come se fossero sul set di Toy Story, ma adesso tocca a voi. 
Che supporto preferite per leggere?
Quali sono pregi e difetti della lettura in digitale?
Perchè preferite la carta?
Secondo voi possono convivere o il digitale soppianterà la stampa?

sabato 8 dicembre 2012

Grande Amore di Ann Brashares



RECENSIONE


L'idea è assolutamente originale e per me di grande fascino. Sono convinta che la mente umana abbia un potenziale infinito, altrimenti come si spiegherebbero i geni? E affidare la memoria storica di secoli ad alcune anime che si reincarnano, ma ricordano, è davvero geniale. 
Questo libro ha delle note positive e altre per me negative. 
La scelta della narrazione in terza persona è sicuramente in questo tipo di storia necessaria, ma l'ho trovata pesante come lettura. Inoltre nella versione e-book ci sono alcuni errori di traduzione che infastidiscono il lettore. 
Ma procediamo con ordine.
Ancora una volta la traduzione italiana del titolo lascia a desiderare e non ne comprendo il senso. My name is memory è sicuramente più accattivante di Grande Amore e lo trovo anche più indicato per quanto riguarda il soggetto narrato. Per non parlare del confronto fra le due cover.
















Detto ciò, ho adorato l'incipit del libro. Iniziare con il protagonista Daniel che trova la sua anima gemella proprio fra i nemici che deve uccidere, essendo lui un soldato mandato a saccheggiare e distruggere un villaggio, è davvero una grande apertura di romanzo, oserei dire cinematografica e riesce a catturare subito l'attenzione del lettore. Da qui comincia l'inseguimento tra mille vite e altrettanti secoli di Daniel nei confronti dell'anima di Sophia. Il suo è un amore immenso e inesauribile che lo porta ad affrontare pericoli e morti. Spesso si dà spontaneamente la morte per poter rinascere ed avere un'altra occasione d'incontrarla, di amarla. 
Le anime dei protagonisti si sfiorano in molte delle loro vite ed è solo ai tempi nostri, nel 2006, che Sophia, diventata Lucy, comincia a convincersi che qualcosa c'è anche prima. Che la vita che vive ora non è l'unica che ha vissuto. La narrazione è frammentata, ciò che succede nel presente si alterna a quello che è successo nel passato, così il lettore man mano che procede nel libro riesce a rimettere al loro posto i pezzi, come in puzzle. 
Tutto questo mi è piaciuto e mi ha incantato. Quello che ho trovato lento e superluo è il dilungarsi nel passato di Daniel.  Se alcune delle sue vite precedenti sono funzionali a farci capire il suo amore per Sophia e la sua rincorsa attraverso i secoli, altre le avrei tolte dalla narrazione. Rompono decisamente il ritmo e il pathos del libro e stancano il lettore. Inoltre avrei inserito più azione nel presente, come avviene in chiusura del romanzo, perchè il ricordo è un'attività passiva e tende a distaccare chi legge.
In generale è una piacevole lettura, anche se non l'ho amata. 
Ho trovato questo libro grazie al blog Leggendariamente e al suo Caldo Consiglio. Purtroppo non sono riuscita a leggerlo in tempo per mandare la mia recensione e partecipare al contest. 
Sarà per la prossima volta.


giovedì 6 dicembre 2012

Dai libri Pop-Up al touchscreen. Letture per bambini, oggi.

 Come sarebbe essere bambini oggi, con le tecnologie touchscreen? E' una domanda che mi sono fatta spesso, anche perchè, oltre al genere Young Adult, adoro scrivere storie per bambini.
E' grazie alle storie per i più piccoli che ho cominciato a leggere, e da lì è nata la passione per la scrittura, diciamo pure che da lì è nato tutto quello che da adulta mi appassiona. Inoltre non sò se vi siete mai soffermati ad osservare i bambini/ragazzi in libreria, a me capita. Si aggirano fra gli scaffali senza una meta precisa, ma quando individuano quello che vogliono, afferrano il libro e corrono dai genitori urlando: "questo! questo!".

Il mio più grande sogno è essere l'autrice di "questo! questo!".
Al momento su carta non è uscito niente di mio, ma oltre un anno fà, accompagnando l'illustratore Marco Bregolato *qui il suo sito e i suoi bellissimi lavoro* alla Fiera del Libro per Bambini di Bologna ci siamo imbattuti in Play Tales. Una società spagnola, ma ormai presente in Usa, Asia e quasi tutta Europa, che offre la possibilità di pubblicare in digitale libri per bambini.
Somigliano ai cari vecchi Pop-Up illustrati in carta, come concetto, o almeno a me fanno pensare a quelli, ma sono completamente animati.
Da quest'incontro ho ripreso in mano una vecchia storia: "Nella Coccinella Monella e il libro magico" che avevo scritto prima del touchscreen e dei tablet, ma che a posteriori, parla proprio di questi device, che altro può somigliare oggi ad un libro magico se non un tablet?
E ci siamo messi al lavoro: disegni, editing, montaggio dell'animazione.
Alla fine ne è uscito questo e-book animato per bambini in italiano e inglese, con voce narrante, realizzato grazie alla collaborazione di tanti amici, in particolare per quello che riguarda la lingua inglese.
Dato che questi e-book funzionano solo se scaricati su un device touchscreen, attraverso l'applicazione PlayTales che è gratuita negli App Store, sia Android che Apple, ho realizzato un video per ciascuna lingua:








Su PlayTales c'è una libreria piena di titoli per bambini, tutte letture animate e in tante lingue. 
Non so voi, ma a me sarebbe piaciuto essere bambina nell'era del touchscreen.

mercoledì 5 dicembre 2012

Edizione Natalizia

Onestamente non sono una grandissima fun degli addobbi natalizi, sono una di quelle che l'albero comincia a farlo quando è proprio necessario, un paio di giorni prima di Natale ;) 
però ho trovato delle personalizzazione natalizie troppo carine per il blog e allora mi sono lasciata un pò andare, sperando che i javascript funzionino. 
Ecco la mia Blog Edition Natalizia.

martedì 4 dicembre 2012

Crossed, la citazione della settimana



 Ecco un nuovo appuntamento con la rubrica del martedì

QUOTES YOUR LOVED BOOK


Il libro di questa settimana è Crossed, di Ally Condie, Fazi Editore.

Ho già detto quanto mi è piaciuto il sequel di Matched nella recensione di qualche settimana fà QUI
e questo è l'estratto di un piccolo passaggio del libro che mi ha lasciato senza fiato. 
Ally Condie riesce a farmi spalancare la bocca per la sorpresa ad ogni incastro narrativo, in questa serie, e ogni tanto regala ai suoi lettori dei tesori. 

Trovo che questo passaggio sia di una forza e delicatezza unica e in più svela qualcosa della copertina del terzo libro Reached, Cassia in abito rosso. Ecco il perchè, lui l'ha dipinta così. 
Forse sono solo mie supposizioni, però un collegamento di sicuro c'è. 
Voi che cosa ne pensate?

lunedì 3 dicembre 2012

Intervista a Marta Palazzesi: il suo rapporto con la scrittura

L'autrice di "Il Bacio della Morte", primo libro della trilogia "La Casa dei Demoni" in uscita il 16 gennaio nella collana Giunti Y, racconta il suo rapporto con la scrittura. 
Ho inviato le mie curiosità all'indirizzo mail lacasadeidemoni@hotmail.it e Marta Palazzesi ha risposto; nè è uscita un'intervista.
Come ho già detto più volte sono molto contenta di quest'esordio italiano con una saga che ha tutte le carte in regola per farci appassionare. E mentre aspetto di poter leggere il primo libro, ho voluto conoscere meglio l'autrice. 



 
1- Qual è il tuo rapporto con la scrittura? Hai sempre scritto fin da piccola o è una passione che è maturata con gli anni?
 
Ho iniziato a scrivere da piccolissima. La folgorazione è avvenuta il giorno in cui mi è stato regalato Ascolta il mio cuore di Bianca Pitzorno, seguito poco dopo da Polissena del Porcello, sempre della stessa autrice. Dovevo avere otto o nove anni. Al termine delle due letture capii che io volevo fare esattamente quello: raccontare storie. Ho così iniziato a riempire quaderni e quaderni di favole e racconti, e da lì non ho più smesso.

 2- Hai fatto corsi di scrittura o di perfezionamento?  
No, non ho frequentato corsi di scrittura. Ma ho sempre letto tanto, di tutto e in maniera vorace, e probabilmente è stato questo ad aiutarmi a “perfezionarmi”, a capire in quanti modi diversi possa essere scritta una storia e per quale pubblico. 
 
3- Hai sempre pensato che saresti diventata scrittrice? ovvero hai sempre sognato di fare questo lavoro? 

 Sì, ho sempre sognato di trasformare la mia passione in un lavoro. Da piccola, quando mi chiedevano cosa volessi fare da grande, rispondevo senza esitare: «La scrittrice!» Tendenzialmente, soprattutto a scuola, venivo guardata con perplessità, come se fare l’astronauta, il chirurgo o il pilota di Formula Uno (le risposte dei miei compagni) fosse molto più semplice!
Crescendo però mi sono resa conto delle effettive difficoltà nel riuscire a pubblicare e del rischio che il mio rimanesse “solo” un sogno.
Così, al termine del liceo, ho optato per una Facoltà che nulla aveva a che fare con la scrittura. È stato un errore da un certo punto di vista, ma dall’altro mi ha anche aiutata a capire quale fosse la mia strada. Il giorno della laurea mi sono detta: “Cosa vuoi fare davvero? Scrivere. Bene, allora rimboccati le maniche e dacci dentro.”
Ho preso a scrivere con sempre più assiduità, ho cercato lavori e collaborazioni in qualche modo inerenti alla parola scritta e che potessero aiutarmi a migliorarmi sempre di più. E alla fine il sogno è diventato realtà. Ci tengo però a dire che, al di là di tutti i miei sforzi, tutto questo è stato possibile anche grazie alle persone della casa editrice che hanno creduto nella mia trilogia e a un pizzico di fortuna. Se avessi inviato il file con i manoscritti un anno prima o un anno dopo, chissà se adesso sarei qui. 
 
4- Prima di questa saga, hai scritto altre cose, tipo racconti o romanzi rimasti nel cassetto?
 
Uh, il mio cassetto è pieno di romanzi scritti prima della trilogia de La Casa dei Demoni! Alcuni portati a termine, altri lasciati a metà in attesa del momento giusto per riprenderli. Ma ne ho iniziati anche negli ultimi mesi, per tenermi in esercizio. Per esempio, quest’estate, in un momento di pausa tra la fine dell’editing de Il bacio della morte e l’inizio dell’editing del secondo volume della trilogia, ho buttato giù un racconto, tanto per non rimanere ferma. «Scrivere si impara scrivendo» mi è stato detto una volta, ed è proprio vero. C’è un abisso tra il primo romanzo che ho scritto anni fa e Il bacio della morte, ma non è certo finita qui, ho intenzione di migliorarmi sempre di più.
 
5- Hai già visto la prima copia stampata del bacio della morte? potresti descrivere che cosa hai provato ad avere fra le mani la realizzazione di tanti sforzi? 
 
No, purtroppo non ho ancora stretto il libro tra le mie grinfie, ma accadrà a breve! Già vedere il file definitivo impaginato è stata una grande emozione. Cosa ho provato? Incredulità, gioia, soddisfazione. Ma soprattutto incredulità. Sto iniziando a realizzare soltanto adesso, dopo la pubblicazione online del primo capitolo con i relativi commenti e feedback, che “sta succedendo veramente”. Se ripenso a quando ho iniziato la storia, a tutti i mesi trascorsi a perfezionarla, rivederla, modificarla, china sul mio fedele portatile, senza avere la più pallida idea di quello che sarebbe poi accaduto, senza avere nemmeno la certezza che qualcuno la avrebbe davvero letta… be’,  mi sembra ancora incredibile.
Ma è ancora più incredibile pensare che tra poche settimane ci saranno delle persone con in mano il libro e che alcune di loro (spero la maggior parte!) trascorreranno delle ore piacevoli insieme a Thea e al suo mondo.
 
6- Leggendo il primo capitolo mi ha affascinato la scelta del rapporto conflittuale fra la protagonista Thea e il padre, come mai hai deciso di caratterizzare Thea così?
 
Non volevo che il rapporto tra Thea e i suoi genitori, in questo caso specifico il padre, fosse marginale e relegato a un ruolo di secondo piano. E, soprattutto, volevo che la nostra volitiva, determinata e pratica Thea fosse messa alla prova da un qualcosa che non potesse essere semplicemente preso a pugni e che, invece, le richiedesse un tipo di sforzo diverso. 
 
7- Come mai hai deciso di narrare in prima persona? tutta la saga sarà così o ci saranno alternanze?
 
La prima persona mi permette di entrare nella testa della protagonista e filtrare la storia attraverso la sua sensibilità e il suo punto di vista in modo immediato e diretto. È il tipo di narrazione con cui mi sento più in linea, che però non esclude a priori un futuro utilizzo della terza persona. 
Concludo ringraziando Silvia per le sue interessanti domande! Spero che le risposte lo siano altrettanto!

Chiaramente sono io che ringrazio Marta Palazzesi per la sua disponibilità e le sue risposte. 
Quello che più mi ha colpito è la descrizione della sua incredulità riguardo alla pubblicazione, ma posso capirla, anche se la mia è una casa editrice minore ho avuto anch'io la sensazione di brancolare in un sogno all'inizio, figuriamoci lei. 
In secondo luogo ho apprezzato molto quello che ha detto riguardo al lavoro dello scrittore, in Italia purtroppo si tende a relegare la scrittura a mera espressione artistica, come se l'arte non fosse un lavoro ma una razza in via d'estinzione, invece creare storie è un mestiere vero e proprio
Voi che cosa ne pensate?   
 

domenica 2 dicembre 2012

Leggendariamente: Grafica natalizia e doppio Giftaway!



Leggendariamente: Grafica natalizia e doppio Giftaway!: Carissimi followers, con l'imminente arrivo delle festività natalizie, io e la mia gemellina Pamela , del blog " Il Cibo della Mente ", a...

Un albero tutto da decorare, non posso resistere :D un'altra bellissima iniziativa natalizia a cui partecipare!! 

Il Bacio della Morte, dietro le quinte. Intervista a Marta Palazzesi.

L'autrice Marta Palazzesi ci racconta il suo libro in un'intervista
E' possibile inviare le proprie domande all'indirizzo lacasadeidemoni@hotmail.it che Giunti ha messo a disposizione per soddisfare la nostra curiosità. 
L'intervista è disponibile QUI 
Leggendo l'articolo postato sul Blog Y mi sono venute in mente tante altre domande che presto invierò all'autrice. 
Vorrei ringraziare Giunti per aver aperto questo canale diretto, la trovo un'ottima idea per far conoscere il libro e l'esordiente Marta Palazzesi. 

Quello che mi ha colpito di più dell'intervista è l'assoluta naturalezza delle risposte. A volte si assiste ad un botta e risposta patinato che toglie il gusto di leggere. Invece qui si ha la reale percezione di riuscire a parlare con l'autrice come se fossimo ad un tavolino di un bar. 

Voglio condividere con voi l'intervista.





Com’è nata l’idea del libro?
Ero a Londra, bloccata dentro una caffetteria a causa di un temporale con i fiocchi. Avevo con me il mio portatile e degli appunti su una storia a cui stavo lavorando da un po’ di tempo, ma che ancora non ero riuscita a inquadrare del tutto. Ho iniziato a riguardarli e a buttare giù nuove idee, andando sempre più a fondo nella caratterizzazione della protagonista – che poi sarebbe diventata la nostra Thea. Man mano che Thea prendeva vita le ho costruito attorno tutto il suo mondo: Incubi e Succubi erano figure su cui stavo ragionando da tempo, e mi avevano sempre affascinata, così come l’Europa dell’est mi era sempre sembrata lo scenario perfetto per ambientare una storia piena di azione e allo stesso tempo sentimenti. Quando mi sono alzata dal tavolo il temporale era finito, e così il primissimo canovaccio delle avventure di Thea! Quando ho ripreso in mano gli appunti il giorno seguente ho iniziato a ragionare su tutti gli aspetti che non avevo considerato: per esempio, pur sapendo che sarebbe stata Thea la protagonista indiscussa del libro, ho deciso di mettere in campo più personaggi principali facendoli muovere all’interno di una società separata da quella degli esseri umani e definita da proprie regole e leggi. Come vedrete però, gli umani sono una delle parti fondamentali di questo mondo.

Come hai fatto a svilupparla?

Ho cercato di stabilire fin dall’inizio dove volevo arrivare e cosa volevo raccontare, e non solo a livello di trama e colpi di scena. Volevo per i miei protagonisti una evoluzione nel corso di tutta la trilogia, in positivo o in negativo a seconda dei casi, che si mettessero in discussione e che non rimanessero “statici”, incastrati nei loro ruoli iniziali. Parlando del primo libro, ho fatto un vero e proprio schema (e pensare che ho sempre odiato le scalette dei temi al liceo!) stabilendo cosa doveva succedere, quando e perché. Poi ho iniziato a scrivere. In questo modo, anche durante le “giornate no”, avendo chiaro lo schema, non sono stata costretta a fermarmi e ho comunque portato avanti la storia. Passata la giornata no, riprendevo in mano il testo e magari riscrivevo anche tutta l’ultima parte, ma almeno avevo qualcosa su cui lavorare.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere il libro?

La prima riga de “Il Bacio della Morte” ha visto la luce a febbraio del 2011 e a novembre ho spedito il romanzo alla casa editrice (insieme al secondo). Ho impiegato un mese circa a stendere la prima bozza, e poi ho lavorato al testo per i mesi seguenti, cercando di perfezionarlo il più possibile. Ci sono comunque state svariate settimane di pausa tra una rilettura e l’altra, per prendere le distanze dalla storia e farla respirare un po’.

Hai “inventato” la storia mano a mano che scrivevi, oppure hai deciso tutto fin dal principio?

Sì, ho pianificato tutta la storia sin dall’inizio, e solo successivamente l’ho divisa in tre parti, cercando di equilibrare il tutto. Ovviamente quando si scrive ci si discosta – spesso anche di parecchio – da quello che si è programmato razionalmente: per fortuna scrivere è e rimane soprattutto un processo creativo! Ma la storyline principale è già definita. So dove stiamo andando a parare, insomma, anche se ogni volta che riprendo in mano il testo trovo sempre qualcosa da cambiare, aggiungere, togliere…

Come ti senti all’idea che tantissime persone avranno in mano il tuo libro?
È incredibile e, almeno per il momento, l’entusiasmo vince sul panico. Ma è davvero una sensazione strana pensare che tante (be’, si spera…!) persone avranno tra le mani la mia storia tra qualche mese. Scrivere è quello che ho sempre voluto fare e, per quanto sia un’attività “solitaria”, alla fine credo che un libro si scriva non solo per se stessi, ma soprattutto perché venga condiviso e letto da altri. O almeno questo è lo spirito con cui lo faccio io. Spero davvero che i lettori trascorrano delle ore piacevoli in compagnia dei miei libri.

Hai un po’ paura delle critiche?
Le critiche non fanno mai piacere, inutile negarlo. Speri sempre che gli altri apprezzino il tuo lavoro e i tuoi sforzi. Però, da lettrice accanita quale sono, so quanto tempo, aspettative e (diciamolo, i libri non crescono mica sugli alberi!) soldi si investano in un libro, quindi capisco che se non soddisfatti dalla lettura, venga spontaneo esternarlo, scrivendo commenti o recensioni in merito. È assolutamente legittimo.

Come hai fatto a farti pubblicare?

Ho trasformato il mio bel file Word in un Pdf, ho scritto una breve (ma incisiva) lettera di presentazione, una sinossi dettagliata di tutta la trilogia e ho spedito un’e-mail alla casa editrice. Dopo due settimane mi hanno contattata. All’inizio credevo che avessero sbagliato numero poi, quando ho capito che volevano proprio me, ho pensato che non poteva essere per il manoscritto, e che forse mi contattavano per altro. E invece eccoci qui! Ah, ovviamente nel panico del momento il mio cervello non ha minimamente registrato il nome della persona con cui stavo parlando. Quando, poche ore dopo, ho dovuto inviarle un’e-mail con le mie disponibilità per l’incontro in casa editrice, mi è quasi venuta una sincope. Alla fine per fortuna il nome sono riuscita a recuperarlo. Potenza di internet.

Com’è fare l'editing sul proprio testo?

Meno traumatico di quanto si creda! Ero davvero curiosa di sentire i suggerimenti della mia editor, e non li ho mai vissuti come “un attacco” al mio testo. Avere un punto di vista esterno non può che essere positivo: una scena che per me può essere cristallina perché do per scontati certi elementi, per il lettore giustamente può non esserlo, e l’editor ha l’oggettività per segnalarlo. Ma durante la fase di editing de “Il Bacio della Morte” non sono certo mancati episodi divertenti… è stato un lavoro impegnativo, ma anche piacevole.

Chi sceglie la cover?

La cover del libro viene creata dalla grafica su suggerimento dell’editor, quindi sarà una sorpresa, anche se posso immaginare che toni avrà dopo avere visto il dettaglio del pugnale!


Hai ambientato il romanzo in Transilvania, ti sei ispirata a Liviu Rebreanu? In che modo ti ha influenzato?

Per quanto la Transilvania sia un’area della Romania indubbiamente affascinante, il romanzo è ambientato da tutt’altra parte, in una regione chiamata Muntenia.

A quali attori faresti interpretare i tuoi protagonisti?

Vado moltissimo al cinema e sono una gran divoratrice di serie tv, ma quando si tratta di fare nomi sono un disastro! Ho un’immagine dei miei protagonisti ben definita nella mia testa, ma non saprei proprio a quali attori farli interpretare. Tra le attrici più giovani sicuramente apprezzo molto Jennifer Lawrence, Emma Stone e Vanessa Marano. Forse Emma Stone potrebbe essere perfetta per il ruolo di Serena. Però, insomma, per il momento rimarrei con i piedi ben ancorati a terra!

Chi è Kirill?

Kirill è uno dei Master (ovvero uno degli allenatori) di Thea. È un ragazzone russo di venticinque anni, biondo, con gli occhi azzurri e il carattere più burbero dell’universo. Ha anche un senso dell’umorismo piuttosto inesistente. Ma è uno dei personaggi secondari a cui sono più affezionata, assieme al padre di Thea (il cui senso dell’umorismo, invece, è… ben sviluppato, direi. Forse troppo.)

Ma questo principe russo com’è?

Oltre a essere principe e russo, Alex è il cugino di Serena ed è decisamente molto meno burbero del compatriota Kirill. In fondo è un bravo ragazzo, anche se il suo arrivo a Palazzo – la comunità dove vivono i nostri eroi – non passerà inosservato.

Ma lui e Thea si innamorano?

Ah, non lo volete davvero sapere! Altrimenti che gusto c’è a leggere il libro? ☺
 


Quali risposte vi hanno più colpito?

Personalmente oltre alla curiosità su come ha avuto origine la storia. E' sempre bello scoprirlo, sono rimasta colpita anche dalla facilità di contatto tra l'autrice e la casa editrice Giunti. Forse perchè io sono un'esordiente, certo in misura minore *sguardo sognante pensando all'ipotesi di essere in contatto con Giunti* rispetto a Marta Palazzesi. 
Ho già detto che sono una sostenitrice di questa saga perchè mi sembra proprio bella e non vedo l'ora di leggerla, in primis, e perchè finalmente si scommette su un'autrice italiana. E ne sono davvero felice. Spero che i lettori italiani dimostrino il loro affetto e sostegno a quest'esordiente di casa nostra. E' giusto valorizzare i nostri talenti :D
Detto questo mi sono venute in mente altre domande e corro a inviarle alla redazione di Y ... voi che fate?


La scheda del libro QUI
Fan Page dell'autrice QUI
Leggi il primo capitolo del Bacio della Morte QUI 
 
 

venerdì 30 novembre 2012

2013 Sweety Readers Reading Challenge

Juliette del blog Sweety Readers ha lanciato una nuova e bellissima iniziativa un contest di lettura che durerà per l'intero 2013!! 
Non vi sembra un'idea fantastica? 
A me sì, per questo ho subito aderito. 
QUI trovate tutte le informazioni per partecipare.
Ma la Reading Challenge non è solo annuale, ci sono anche dei contest mensili a tema a cui poter partecipare, le cui recensioni faranno sempre parte della più grande challenge annuale. 
Insomma non sto qui a rispiegare quello che è già chiarissimo nel post di Juliette, ma affrettatevi ad iscrivervi nell'apposito form, il 2013 è ormai alle porte con tante nuove bellissime letture :D

giovedì 29 novembre 2012

Il Bacio della Morte, il video e la playlist ispiratrice







Cari Followers,
già ieri, appena letto il primo capitolo, mi è venuta voglia di divertirmi creando un video sul libro. Così oggi, quando ho letto sul Blog Y di Giunti l'elenco delle canzoni che hanno accompagnato l'autrice, Marta Palazzesi, nella stesura del primo capitolo della saga La Casa dei Demoni, non ho saputo resistere e mi sono messa a montare un piccolo fun trailer. 



Ecco la Playlist dell'autrice:




 Ascoltando e guardando i video su you tube, mi sono subito innamorata di "All i ever wanted" di The Airborne Toxic Event e l'ho scelta come sottofondo musicale del video che ho creato. 




Siete curiosi di vederlo?
E' sul mio canale YouTube, ma potete dare una sbirciatina anche qui:







Allora, che cosa ne pensate?


Ricordo a tutti che la Giunti sta cercando altri Y Ambassador QUI potete leggere come si fa per diventarlo e che domani sul Blog Y ci sarà un altro appuntamento del viaggio in anteprima nel mondo di Il Bacio della Morte.

mercoledì 28 novembre 2012

Il Bacio della Morte, il primo capitolo è già online

Sul blog Y della Giunti questa mattina è apparsa una bellissima sorpresa, la possibilità di scaricare e leggere il primo capitolo di "Il Bacio della Morte" di Marta Palazzesi. E appena l'ho visto non ho saputo resistere. Perciò, cari followers, queste sono le prime impressioni sull'incipit.

Il prologo è un salto dentro la vita di Thea, è scritto in prima persona e io adoro la prima persona, questa scelta permette al lettore di entrare subito in contatto con il personaggio principale. Che dire poi dello stile di scrittura, Marta Palazzesi è diretta, pulita, le parole scorrono velocissime e non è facile fermarsi, io l'ho fatto per necessità, il capitolo era finito :(
Thea è un personaggio intrigante che esce dalla pagina immediatamente, prende per mano il lettore e lo cattura. 
Ho amato immediatamente la sua natura ribelle, è un'adolescente arrabbiata e che mal controlla la rabbia ed è colpa dell'indifferenza del padre; mentre ama la madre se pur fragile. Ed è con la madre che notiamo il lato dolce, ma segreto, di Thea e possiamo vedere il suo potere, creare sogni e, se non ho immaginato male, anche incubi. La protagonista detesta il padre ma a un primo sguardo direi che gli assomiglia più di quanto non vorrebbe. A questo si aggiunge come Marta Palazzesi sia riuscita a descrivere in poche pagine l'intero mondo di Thea, dai palazzi gotici e immersi nelle foreste oscure della Romania, alla visione religiosa. Una novità per quanto ho letto fin'ora, Thea è mezzo demone certo, ma non crede ne in Dio ne nel Diavolo, e come potrebbe? Thea è un personaggio forte, ribelle che pensa con la sua testa e credo che ne vedremo, o meglio, ne leggeremo delle belle. 
La curiosità aumenta.