martedì 17 settembre 2013

Recensione: LE TRE LUNE DI PANOPTICON anime prigioniere di Ilaria Pasqua

Buondì miei cari lettori,
sono venuta in possesso di questo libro grazie all'autrice che l'ha inviato a IDIB - BE il blog colletivo di cui faccio parte (ovvio fra qualche giorno la recensione la troverete anche lì) e fortuna o sfortuna, vedrà poi Ilaria Pasqua, sono stata io a scegliere di leggerlo. Ad incuriosirmi è stata la sinossi e la cover, un pò mi ricordava 1Q84 di Haruki Murakami, anche lì, tra le tante cose, due dei personaggi vedono due lune. Non ho ancora letto 1Q84, ispirato a 1984 di Orwell che ho adorato, ma è nella mia lista di lettura quindi presto ne sentirete di nuovo parlare. Tornando a "Le tre Lune di Panopticon" e a Ilaria Pasqua che ho conosciuto come autrice grazie a questo libro, devo dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa. L'ho detto più volte ma lo ripeto, quando leggo una bella storia e questa storia è scritta da un'autrice italiana sono molto più felice. E' il primo libro di una trilogia di cui cercherò maggiori info dall'autrice perchè ora che ho letto il primo, voglio sapere quando potrò leggere il seguito.

Scheda del libro:
Titolo: le tre lune di Panopticon - anime prigioniere
Autore: Ilaria Pasqua
Editore: Narcissus.me
Formato: ebook
Pagine: 332
Prezzo: 0,99

Trama:
In un luogo dominato dal potere malvagio di un solo uomo, il Presidente Reik, c’è una giovane ragazza, Sofia, che non sa di poter cambiare il futuro a cui Panopticon sembra destinata. Il mondo in cui vive inizia lentamente a sgretolarsi, mentre le parole spariscono dai libri, dagli oggetti e dagli schermi, fino a diventare silenzio nella bocca del suo popolo. Sofia è forse l’unica in grado di trattenere le parole, ma deve imparare a gestire il suo potere e a non aver paura di utilizzare questo dono, le cui origini sono da ricercare nel passato. A quando l’ingordigia dell’uomo condusse alla guerra e il Grande Spirito della Natura fu costretto a dividersi, rinascendo insieme ai tre neonati che avrebbero dovuto riportare l’equilibrio andato perduto. Ricondurre alla pace si rivelerà complicato e saranno ardue le sfide che dovranno affrontare i protagonisti di questa storia magica e appassionante. Le tre lune di Panopticon, primo volume di una trilogia, è un libro misterioso e intrigante, in cui nulla appare come sembra e i suoi protagonisti lottano con astuzia per salvare il mondo a cui appartengono e combattere contro un destino che sembra già deciso.

Il mio pensiero:
La storia è bella, l'idea delle parole che scompaiono è inutile dirlo mi ha conquistata immediatamente e mi ha lasciato anche senza parole. Perdonate il gioco. Non ho mai pensato a come potrebbe essere il mondo se non ci fossero più e l'autrice riesce a rendere la dimensione di smarrimento di una società privata delle parole alla perfezione. Niente più pubblicità, niente più scuola, libri di testo bianchi, professori smarriti. E' la caduta di molte convenzioni sociali che si aggrappano alle parole. La situazione è acuita perchè ci troviamo in un mondo immaginario e dispotico che si chiama Panopticon, dove c'è un Presidente che è il dittatore di questo mondo. E come in tutti i regimi, l'ordine viene mantenuto attaverso l'uso della parola, tra gli altri sistemi. 
Allo smarrimento iniziale per questa scomparsa si aggiunge la lenta involuzione del mondo, gli oggetti, gli edifici, le strade, tutto comincia a creparsi. Si aprono lunghe linee di separazione e il mondo inizia a crollare... ma riguardo a questo non voglio dirvi di più perchè potrei rovinare la lettura. Esiste un motivo che lega la perdita delle parole allo sgretolarsi del mondo ma lascio che lo scopriate leggendo. Alla fine le parole fuggiranno persino dalla bocca delle persone che si ritroveranno mute. Ilaria Pasqua descrive bene lo smarrimento e la desolazione di chi si ritrova improvvisamente senza più poter parlare; c'è chi impazzisce, chi continua a fingere che tutto sia come prima e si reca al lavoro alla solita ora. Mi piace pensare che l'autrice abbia voluto regalare una metafora che ben si addice al nostro mondo, quello di oggi, che troppo spesso è impassibile, anaffettivo nei confronti del disastro politico e societario che si presenta davanti ai nostri occhi. A forza di non utilizzare le parole con spirito critico e senza mai esigere un cambiamento vero, perderemo anche noi le parole? Scapperanno via lasciandoci di fronte a quello che realmente siamo: indifferenti? Chissà, mi piacerebbe sapere da dove è partita l'autrice per sviluppare questa idea (Ilaria se leggi questa recensione toglimi il dubbio). 
La costruzione del mondo che circonda i personaggi principali mi è piaciuta molto. Devo dire che la protagonista Sofia mi ha conquistata quasi subito, non è omologata, si capisce fin dalle prime pagine, ma non è nemmeno una guerriera che già sa tutto della vita. E' una ragazza che ha le sue paure e durante il dipanarsi della storia le affronta e le supera. 
Il triangolo sembra essere un altro elemento del libro, al fianco di Sofia ci sono Syd e Leon, molto diversi fra loro ma che stabiliscono subito un rapporto forte con la protagonista. In questo primo libro l'autrice però ci lascia con la curiosità di sapere che cosa succederà fra loro, perchè i problemi da risolvere sono troppi e le relazioni personali passano in secondo piano.
I custodi, Sofia e Syd, devono imparare a utilizzare i libri e a gestire il loro potere, il passato di Sofia non è così semplice come ha sempre creduto. La storia è complessa e su più livelli.
Bene, ho detto tutto quello che mi è piaciuto e ora passo a quello che invece mi ha lasciato poco soddisfatta.
Per prima cosa, visto che è una bella storia, avrei curato di più l'editing. I refusi sono tanti, troppi, a volte ci sono frasi ricorrette e lasciate a metà, in un paio di punti, visti i tanti personaggi, i nomi sono scambiati e si fatica a stare dietro alla storia. E' davvero un peccato.
Il libro inizia con il racconto della leggenda dei libri e dei loro poteri, che cala immediatamente il lettore dentro la storia ed è sicuramente un'ottima scelta. Si parte con i custodi antenati dei libri, ma poi l'autrice salta direttamente a far parlare le anime dei custodi che sono intrappolate nei cindoli, pietre che si trovano sulla copertina dei libri. Sono i custodi precedenti a Sofia e Syd; l'autrice li introduce senza presentarli e di loro non sappiamo niente. Ecco, li mi sono sentita un pò confusa, ho dovuto rileggere per capire se mi ero persa un passaggio o se semplicemente non c'era. Con l'andare avanti, il lettore capisce chi sono Marin e Dessel, ma all'inizio non è piacevole.
Per il resto spero di poter leggere presto il seguito di questa trilogia, perchè Ilaria Pasqua lascia i suoi lettori sul più bello. Vi consiglio di perdervi in questa bella lettura.


10 commenti:

  1. Oh! Come sono contenta! Promette davvero bene e non mancherò di leggere anche questo romanzo della Pasqua. Ho apprezzato molto l'originalità de Il giardino degli aranci e da quanto ho capito anche per questo romanzo rappresenta un punto di forza notevole. Peccato davvero per i refusi; spero che l'autrice abbia modo di rivederli e rieditare i suoi romanzi. Meritano ^^

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    1. Sì, ho letto la tua recensione sul giardino degli aranci e mi è piaciuta, credo che mi darò anch'io a leggere gli altri libri della Pasqua ^_^

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  2. Ho anch'io in programma di leggere questo libro, la tua recensione positiva conferma la validià del romanzo e dell'autrice.

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    1. grazie per essere passata a leggere la mia recensione, è davvero una bella lettura ^_^

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  3. Bellissima recensione, Silvia ^-^ ce l'ho da leggere e la mia curiosità al momento è alle stelle!

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    1. Grazie Monia ^_^ secondo me ti piacerà, poi mi dirai

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  4. Ciao ragazze, grazie a tutte :) E grazie per la bella recensione!! L'ho letta con un immenso piacere.
    Sul libro è stato fatto l'editing, ma purtroppo pare mi sia rivolta alla persona sbagliata... ha fatto un pessimo lavoro e me ne dispiace da morire.
    Sono passata anche per risolverti il dubbio, Silvia :P gironzolavo per una libreria e ho iniziato a pensare a un mondo senza parole. E con tristezza ho realizzato che forse nemmeno di fronte a una catastrofe del genere l'uomo riuscirebbe a spogliarsi della sua indifferenza, o forse accadrebbe il contrario, si concentrerebbe di più su se stesso per salvarsi. Mai come negli ultimi anni ho visto gli uomini diventare isole, allontanandosi dagli altri, disinteressandosi completamente. Forse perché c'è davvero troppo male da sopportare. È una cosa che mi colpisce molto, devo aver covato il pensiero per tantissimo tempo e alla fine ha preso questa forma, nascondendosi tra le righe. I libri sono diventati responsabili-salvatori, perché per me sono alla base di tutto, racchiudono l'essenza di ogni essere umano, del passato, presente e futuro, e solo loro potrebbero diventarne la salvezza. Ma non senza la collaborazione di un essere umano. E da qui nasce il legame, l'obbligata collaborazione.
    La questione del mondo che si sgretola perché senza parole la realtà non si può dire tale, è invece legata a delle idee che mi sono fatta leggendo alcuni libri di Philip Dick, che ha sempre al centro di tutto realtà e illusione.
    Scusate se mi sono dilungata, ma quando inizio potrei parlare di libri e storie per ore e ore.

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    1. Grazie mille Ilaria per essere passata dal blog e aver risposto al mio dubbio, la penso esattamente come te e per questo motivo il tuo libro mi ha colpito e emozionato. La prossima settimana la recensione sarà anche su italians do it better books edition con alcuni contenuti in più, e se per te va bene, vorrei aggiungere al post questo tuo bel commento ^_^

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  5. Grazie a te per averlo letto e per lo spazio che mi hai dedicato sul tuo blog! Sono contenta che ti sia piaciuto.
    Certo, nessun problema Silvia, a me poi fa piacerissimo chiacchierare!:)

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